Venezia Città-Mondo per la protezione ambientale.
Per comprendere quale importanza pratica abbia per l’uomo la conservazione delle condizioni naturali nell’ambiente, è opportuno ricordare che anche l’uomo è parte integrante dei sistemi ecologici.
La protezione della natura dovrebbe dunque essere senza dubbio alcuno, il primo degli intendimenti di ogni politica di sviluppo e patrimonio culturale di ogni individuo e ogni gruppo, di ogni Stato e ogni organizzazione ultrastatale. Tuttavia, le alterazioni ambientali provocate dall’attività umana sono estese sia geograficamente che ecologicamente.I danni provocati sono stati ingenti.
L’acquisizione di una consapevolezza dei problemi dell’ambiente è stata lenta e spesso correlata restrittivamente agli effetti degli inquinamenti a livello locale; soltanto in seguito questi hanno incominciato a essere riferiti anche a livello globale, richiedendo pertanto un impegno dei governi di tutti gli Stati. Da ciò le importanti conferenze internazionali sui problemi specifici dell’ambiente svoltesi a Montreal (1987), Londra (1989), Rio de Janeiro (1992), Johannesburg (2002) con l’intento di pervenire, attraverso accordi internazionali, a una armonizzazione delle diverse posizioni delle nazioni, di non facile realizzazione per i contrastanti interessi in gioco legati allo sviluppo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale sono sorte molte organizzazioni internazionali per la difesa della natura, le principali sono l’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura), il WWF, l’UNESCO e l’UNEP (United Nations Environment Programme).
Quest’anno la nostra rivista Atlantis dedicherà le copertine ai principali temi strategici globali da affrontare. Si comincia proprio dall’Ambiente. Non a caso, ma in concomitanza con lo sbarco (scusate la battuta) a Venezia del Festival Internazionale della Geopolitica Europea programmato per le giornate dell’11, 12 e 13 maggio 2023. Il tema ambientale non sarà l’unico tra i panel e gli argomenti trattati dai relatori suddivisi nei quattro settori disciplinari tradizionalmente messi in campo: diplomatico-relazioni internazionali, militare-sicurezza, economico-industriale e informativo-accademico.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro ha da tempo lanciato l’idea di fare della città lagunare la capitale internazionale della ricerca e riflessione sull’ambiente. È quindi nata la Fondazione “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità”, un progetto per una vera sostenibilità ambientale, economica, tecnologica e sociale della città, modello di resilienza di cui l’ex ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è stato nominato Presidente su indicazione del Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi.
Nella cerimonia di presentazione alla Sala del Senato di Palazzo Ducale a Venezia, sono intervenuti il Professor Brunetta, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. L'iniziativa è il frutto di una collaborazione tra pubblico e privato e vede tra i suoi fondatori Governo, Regione Veneto, Comune di Venezia, Snam e alcune tra le principali istituzioni e aziende del territorio. "Dobbiamo far tornare Venezia città mondo, luogo che anticipa la risoluzione dei problemi globali. Le cento grandi aziende che chiamerò per partecipare al progetto della Fondazione saranno chiamate non solo a investire qui, ma ad esserci. Non più Venezia solo palcoscenico, ma luogo di produzione: dall'idrogeno a Porto Marghera al metaverso, dall'ospitalità sostenibile alla cultura. La storia rappresentata qui a Palazzo Ducale ci obbliga a esserne all'altezza. Tutta la città era tenuta a raccontare le ragioni per le quali Venezia era una città straordinaria. Una città di pescatori, di commercianti, che si dovevano fare spazio tra gli imperi. L’eredità culturale non è un peso: è il nostro investimento da cui ripartire".
“Venezia è una realtà artificiale - ha sottolineato Brunetta - le lagune non durano per così tanti secoli: o diventano mare o diventano terra. Questa laguna dura perché è frutto degli investimenti e dell'intelligenza dell'uomo, che la hanno difesa dal mare e dalla terra. Dopo la Venezia della Serenissima, dopo la straordinaria Venezia del Novecento, adesso abbiamo il futuro, che è la sostenibilità. Un futuro che si fa a partire dai giovani, dalle idee, per ricostruire la base economica della città”.
Un progetto ambizioso. Finalmente ambizioso per una Città-Mondo quale è la nostra Venezia.