Parigi 2024: un nuovo modello di Olimpiadi / Paris 2024: a new model for the Olympics
Evento sportivo per
antonomasia, nonché vetrina esclusiva per rilanciare l'immagine della propria
nazione e delle proprie città, i giochi olimpici sono sempre stati un
ambitissimo onere ed onore per i membri della comunità internazionale che
potevano permettersi di ospitarle. Tuttavia, nelle ultime edizioni, per
l'organizzazione dell'evento gli oneri sono cresciuti a dismisura rispetto agli
utili e ciò ha convinto molti paesi a rinunciare ad ospitare i giochi, che fino
a pochi decenni fa rappresentavano un'opportunità straordinaria. A seguito del ritiro
della candidatura di 5 paesi (tra cui l'Italia con Roma), i candidati per
ospitare le olimpiadi del 2024 sono rimasti due: Parigi e Los Angeles. Vista la
paucità dell'offerta, nel 2017 il Comitato olimpico internazionale ha optato
per assegnare l'edizione 2024 a Parigi e, cosa che non si era fatta mai prima
di allora, ha designato la meta non scelta delle due per l'edizione successiva
(Los Angeles 2028), quasi vi fosse la necessità di tappare le lacune lasciate
dalla ritrosia della scarsa offerta internazionale.
Le paure relative al creare enormi buchi di bilancio non sono infondate: ospitare i giochi olimpici rappresenta un investimento colossale in termini di infrastrutture, personale, sicurezza e logistica. Se si analizzano i dati delle scorse Olimpiadi, si nota come i costi effettivi siano raddoppiati, se non addirittura quadruplicati (come nel caso di Londra 2012) rispetto a quelli previsti, tanto da aver causato in alcuni casi dei veri e propri tracolli economici: è il caso di Atene 2004 e di Rio 2016. Le Olimpiadi più costose in assoluto furono quelle di Pechino nel 2008, costate 45 miliardi di dollari, ma che rappresentarono un vero e proprio trampolino da lancio economico e geopolitico per la Cina. I costi principali derivanti dall'ospitare i giochi olimpici sono collegati principalmente dalla necessità di costruire infrastrutture sportive ed abitative per gli atleti, ma anche di una rete logistica in grado di garantire la fluidità allo spostamento di decine, centinaia di migliaia di tifosi alla volta. Con il termine white elefants ('elefanti bianchi') si descrivono quelle clamorose opere architettoniche ed ingegneristiche che, dopo aver espletato la propria funzione relativa ai giochi, cadono in uno stato d'abbandono, senza la possibilità di riutilizzo.
Parigi 2024 ha deciso di tagliare i ponti con il passato, rendendo parte attiva della propria campagna di pubblicizzazione il fatto di essere 'le olimpiadi meno costose del XXI secolo', con un budget finale di 'solo' 9.7 miliardi di dollari. Oltre alla riduzione della spesa pubblica questo 'gioco a ribasso' si inserisce inoltre in un contesto di sensibilizzazione per la causa ambientale, che spinge dunque a costruire meno infrastrutture ex novo possibile e, quando si deve farlo, elaborare un piano di riutilizzo futuro, a prova di 'elefanti bianchi', così da creare un investimento duraturo. Il 95% delle opere infrastrutturali utilizzate per gli attuali giochi olimpici sono strutture temporanee o già esistenti, mentre solo 3 strutture sportive sono state costruire da zero, tra le quali una piscina olimpica a Saint-Denis, e dei nuovi alloggi per gli atleti, che verranno riconvertiti ad abitazioni, uffici e alloggi universitari a seguito dei giochi. La costruzione di tali edifici è stata portata a termine con tecniche e materiali sostenibili dal punto di vista ambientale; lo stesso si può dire a riguardo dell'ampliamento della rete di piste ciclabili cittadine e l'acquisto di nuovi mezzi di locomozione elettrici per lo spostamento di atleti e personale di gara.
Paris 2024: a new model for the Olympics
A sporting event par excellence, as well as an exclusive showcase for relaunching the image of one's nation and its cities, the Olympic Games have always been a highly coveted burden and honor for members of the international community who could afford to host them. However, in recent editions, the costs for organizing the event have grown disproportionately compared to the profits and this has convinced many countries to give up hosting the games, which until a few decades ago represented an extraordinary opportunity. Following the withdrawal of the candidacy of 5 countries (including Italy with Rome), the candidates to host the 2024 Olympics remain two: Paris and Los Angeles. Given the paucity of the offer, in 2017 the International Olympic Committee opted to assign the 2024 edition to Paris and, something that had never been done before, designated the non-chosen destination of the two for the following edition ( Los Angeles 2028), almost as if there was a need to fill the gaps left by the reluctance of the limited international offer.
Fears of creating huge budget holes are not unfounded: hosting the Olympic Games represents a colossal investment in terms of infrastructure, personnel, security and logistics. If we analyze the data from the previous Olympics, we note how the actual costs have doubled, if not even quadrupled (as in the case of London 2012) compared to those expected, so much so that in some cases they have caused real economic collapses: it is the case of Athens 2004 and Rio 2016. The most expensive Olympics ever were those in Beijing in 2008, which cost 45 billion dollars, but which represented a real economic and geopolitical springboard for China. The main costs deriving from hosting the Olympic Games are mainly linked to the need to build sports and housing infrastructures for the athletes, but also a logistics network capable of guaranteeing the fluidity of the movement of tens, hundreds of thousands of fans at a time. The term white elephants describes those sensational architectural and engineering works which, after having fulfilled their function relating to games, fall into a state of abandonment, without the possibility of reuse.
Paris 2024 has decided to cut ties with the past, making the fact of being 'the least expensive Olympics of the 21st century' an active part of its advertising campaign, with a final budget of 'only' 9.7 billion dollars. In addition to the reduction of public spending, this 'game to the bottom' is also part of a context of raising awareness for the environmental cause, which therefore pushes us to build as little infrastructure from scratch as possible and, when it is necessary to do so, to develop a future reuse plan, to proof of 'white elephants', so as to create a lasting investment. 95% of the infrastructure works used for the current Olympic Games are temporary or existing structures, while only 3 sports facilities have been built from scratch, including an Olympic swimming pool in Saint-Denis, and new accommodation for the athletes, which they will be converted into homes, offices and university accommodation following the games. The construction of these buildings was completed using environmentally sustainable techniques and materials; the same can be said about the expansion of the network of city cycle paths and the purchase of new electric means of transport for the movement of athletes and race personnel.
Luca MOZZI