Rafah: scontro Israele - USA

22.03.2024

Continua lo scontro tra il governo israeliano e l'amministrazione americana sulle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non si fermerà e comincerà presto un'operazione di terra a Rafah, nell'estremità meridionale della Striscia, dove si concentrano oggi più di un milione di palestinesi, in buona parte sfollati provenienti da Gaza City e da Khan Yunis.

Per il governo israeliano la priorità è sradicare Hamas da tutta la Striscia e un mancato intervento a Rafah potrebbe consentire ai miliziani dell'organizzazione islamista di riorganizzarsi proprio in quest'area, conservando infrastrutture, basi logistiche, risorse e armi. A ciò bisogna aggiungere che molti ostaggi israeliani ancora nelle mani dei rapitori potrebbero trovarsi proprio a Rafah.

Per gli Stati Uniti invece la priorità è la protezione della popolazione civile palestinese, dato che un'operazione di terra in un'area così densamente popolata potrebbe causare numerose vittime civili.

A spargere ulteriore benzina sul fuoco sono state le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal senatore americano Chuck Schumer, storico esponente democratico al Congresso e attuale leader di maggioranza al Senato. Schumer ha affermato che Netanyahu e il suo governo sono un ostacolo alla pace e che gli Stati Uniti dovrebbero avere un ruolo più attivo nel conflitto, usando le loro leve per cambiare l'attuale corso della politica israeliana. Questa affermazione è stata interpretata da alcuni esponenti repubblicani e da molti israeliani come un tentativo di interferire negli affari interni di Israele, se non addirittura come un invito a far cadere un governo democraticamente eletto.

Al di là delle opinioni, quello che è certo è che fra gli Stati Uniti e il più importante alleato americano in Medio Oriente la tensione diplomatica è ai massimi livelli e l'inizio dell'operazione terrestre a Rafah potrebbe aggravare ulteriormente questa situazione.


EE