Scontri nei campus americani per il conflitto a Gaza

02.05.2024

Il clima attuale nei campus di molte università americane è pervaso da tensioni, violenze e controversie che richiamano fantasmi del passato, come le proteste degli anni Sessanta contro la guerra del Vietnam.

Le proteste di oggi, invece, riguardano il conflitto fra Israele e Hamas a Gaza e il supporto americano ad Israele. Le manifestazioni pro-Palestina, iniziate già lo scorso autunno dopo l'inizio dell'operazione militare israeliana in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre, hanno scatenato un acceso dibattito sulle università americane, in particolare sulla Columbia University di New York, dove numerosi studenti si sono accampati per esprimere solidarietà al popolo palestinese e chiedere al governo americano di sospendere gli aiuti ad Israele. Più che posizioni filopalestinesi, tuttavia, i manifestanti hanno spesso espresso posizioni fortemente antisioniste e antisemite. Al grido di "From the river to the sea, Palestine will be free", slogan che sottintende la volontà di cancellare lo stato di Israele e di "liberare" la Palestina dal Mediterraneo al fiume Giordano, le proteste si sono diffuse a macchia d'olio in molte università, sfociando in alcuni casi nell'occupazione violenta di aule, edifici e spazi aperti dei campus.

Diversi studenti e docenti ebrei hanno denunciato aggressioni e tentativi di limitare il loro accesso agli ambienti universitari.

Durante un incontro tenuto nei giorni scorsi alla Columbia University, lo Speaker della Camera Mike Johnson ha discusso con gruppi di studenti ebrei, sollevando dubbi sulla capacità dell'istituzione di garantire la loro sicurezza e chiedendo le dimissioni della rettrice Minouche Shafik. In risposta alle preoccupazioni riguardanti la sicurezza, la Columbia ha offerto agli studenti che si sentono minacciati la possibilità di partecipare alle lezioni da remoto per il resto dell'anno accademico. Un provvedimento che sa di resa nei confronti dei manifestanti e in particolare delle frange più violente della protesta.

La polizia è intervenuta in diverse università per interrompere le occupazioni e disperdere i manifestanti violenti. Alla Columbia in particolare sono stati effettuati numerosi arresti, dopo che il sindaco di New York Eric Adams ha riferito che agitatori professionisti esterni hanno preso le redini della protesta e causato danni agli edifici del campus.

La situazione resta estremamente tesa, con le università costrette a trovare un equilibrio tra la tutela della libertà d'espressione e di associazione degli studenti e il mantenimento della sicurezza e dell'ordine nei campus.


EE