Sette brevi lezioni sull'epicureismo/Seven breaf lessions of Epicureanism
Antonio MAZZANTI - Il legame tra epicureismo e le sfide del mondo contemporaneo
Se Epicuro avesse saputo che la guerra sarebbe diventata un affare così comune, forse avrebbe insegnato che l'unico piacere duraturo è quello di vivere fuori dalla portata dei missili.
In "Sette brevi lezioni sull'epicureismo," John Sellars ci guida attraverso i principi fondamentali della filosofia epicurea, evidenziandone la rilevanza e l'attualità. L'epicureismo, corrente di pensiero fondata dal filosofo greco Epicuro nel IV secolo a.C., propone una visione del mondo in cui la felicità è raggiunta attraverso il piacere, inteso non come soddisfazione immediata e sfrenata dei sensi, ma come equilibrio, serenità mentale e soprattutto "assenza di dolore" o "ataraxia". Sellars, con chiarezza e precisione, illustra come la ricerca del piacere, inteso in senso razionale e moderato, insieme alla gestione delle paure, sia al centro di questa dottrina. Le paure più comuni, come quelle della morte, degli dèi e del futuro, vengono affrontate tramite la comprensione della natura delle cose, utilizzando l'uso della ragione per poterle metabolizzare e successivamente ridimensionare.
Il pensiero epicureo incoraggia a vivere in modo semplice, a coltivare l'amicizia e a sviluppare una consapevolezza delle illusioni generate dai desideri irrazionali. Sellars mostra come questo antico insegnamento possa offrire risposte preziose alle inquietudini del vivere moderno, rappresentando un'ancora di saggezza in un contesto attuale tutt'altro che sereno.
Nonostante la sua origine nell'antica Grecia, questa filosofia, presenta spunti straordinariamente pertinenti alle dinamiche geopolitiche e alle sfide del mondo attuale. In una cornice internazionale segnata da tensioni politiche, conflitti economici e crisi ambientali, il richiamo all'equilibrio e alla gestione delle paure appare quanto mai opportuno. Soprattutto come "medicina dell'anima".
Epicuro sosteneva che le paure, specialmente quelle infondate o ingigantite dall'ignoranza, fossero tra i principali ostacoli alla felicità umana. Analogamente, oggi viviamo in un'epoca in cui la paura, spesso alimentata da retoriche politiche e mediatiche, gioca un ruolo centrale nella formazione delle politiche internazionali. La percezione della minaccia, che si tratti di terrorismo, questioni sociali o competizione economica, può portare a risposte eccessivamente aggressive o a politiche di isolamento. Adottare un approccio più razionale, come suggerito da Epicuro, potrebbe contribuire a un atteggiamento più misurato per quanto riguarda la sicurezza globale e portare, di conseguenza, a una maggiore cooperazione internazionale.
Un altro aspetto interessante è il confronto tra il concetto di autarchia epicurea e la tendenza odierna verso il nazionalismo e l'isolazionismo. Epicuro promuoveva l'autarchia individuale, intesa come capacità di essere autosufficienti e di non dipendere da fattori esterni per raggiungere la felicità. Tuttavia, trasferito al contesto geopolitico, il desiderio di autosufficienza economica e politica può condurre a forme di chiusura che, invece di proteggere, rischiano di impoverire e isolare le nazioni. L'epicureismo ci ricorda che il vero equilibrio si ottiene tramite la moderazione e il dialogo, non attraverso la chiusura.
Il termine "equilibrio" può servire anche per affacciarsi a una questione estremamente sensibile come quella della crisi climatica, una delle sfide più urgenti della nostra epoca. Il pensiero epicureo, con la sua enfasi sulla vita semplice e sul rispetto dei limiti naturali, può offrire una prospettiva critica sul consumismo sfrenato che caratterizza la società di oggi. La filosofia epicurea ci invita a riflettere sulla sostenibilità dei nostri stili di vita e sull'importanza di ridurre i desideri superflui, in linea con l'esigenza di proteggere il pianeta per le generazioni future.
L'epicureismo è insomma una filosofia che offre strumenti preziosi per affrontare le questioni geopolitiche e ambientali del presente. La ricerca dell'equilibrio, la gestione delle paure e il rispetto della natura sono principi che possono guidare non solo le scelte individuali, ma anche le politiche internazionali, non tanto favorendo un mondo più pacifico, giusto e sostenibile quanto proponendo un confronto globale tra culture diverse.
SEVEN BRIEF LESSONS ON EPICUREANISM
The link between epicureanism and the challenges of the contemporary world
If Epicurus had known that war would become such a common affair, perhaps he would have taught that the only lasting pleasure is to live beyond the reach of missiles.
In "Seven Brief Lessons on Epicureanism," John Sellars guides us through the fundamental principles of Epicurean philosophy, highlighting its relevance and modernity. Epicureanism, a school of thought founded by the Greek philosopher Epicurus in the 4th century B.C. , proposes a worldview in which happiness is achieved through pleasure—understood not as immediate and unrestrained sensory satisfaction, but as balance, mental serenity, and especially the "absence of pain" or "ataraxia." With clarity and precision, Sellars illustrates how the pursuit of pleasure, rationally and moderately understood, alongside the management of fears, is central to this doctrine. Common fears, such as those of death, gods, and the future, are addressed through an understanding of the nature of things, using reason to process and subsequently diminish them. Epicurean thought encourages living simply, cultivating friendship, and developing an awareness of the illusions generated by irrational desires. Sellars shows how this ancient teaching can offer valuable answers to the anxieties of modern life, representing a source of wisdom in a world far from serene.
Despite its origins in ancient Greece, this philosophy presents remarkably relevant insights into the geopolitical dynamics and challenges of the current world. In an international context marked by political tensions, economic conflicts, and environmental crises, the call for balance and the management of fears is more timely than ever, especially as a "medicine for the soul." Epicurus argued that fears, particularly those unfounded or magnified by ignorance, were among the main obstacles to human happiness. Similarly, today we live in an era where fear, often fueled by political and media rhetoric, plays a central role in shaping international policies. The perception of threats—whether they concern terrorism, social issues, or economic competition—can lead to overly aggressive responses or policies of isolation. Adopting a more rational approach, as suggested by Epicurus, could contribute to a more measured attitude regarding global security and, consequently, lead to greater international cooperation.
Another interesting aspect is the comparison between the concept of Epicurean autarky and today's trend towards nationalism and isolationism. Epicurus promoted individual autarky, understood as the ability to be self-sufficient and not dependent on external factors to achieve happiness. However, when transferred to the geopolitical context, the desire for economic and political self-sufficiency can lead to forms of closure that, instead of protecting, risk impoverishing and isolating nations. Epicureanism reminds us that true balance is achieved through moderation and dialogue, not through isolation.
The term "balance" can also be applied to an extremely sensitive issue such as the climate crisis, one of the most urgent challenges of our time. Epicurean thought, with its emphasis on simple living and respect for natural limits, can offer a critical perspective on the rampant consumerism that characterizes today's society. Epicurean philosophy invites us to reflect on the sustainability of our lifestyles and the importance of reducing superfluous desires, in line with the need to protect the planet for future generations.
In summary, Epicureanism is a philosophy that offers valuable tools for addressing the geopolitical and environmental issues of the present. The pursuit of balance, the management of fears, and respect for nature are principles that can guide not only individual choices but also international policies, not so much favoring a more peaceful, just, and sustainable world as proposing a global dialogue between different cultures.
Antonio MAZZANTI