Somalia: una nuova era di stabilità e sicurezza con l’AUSSOM/Somalia: A New Era of Stability and Security with AUSSOM

08.01.2025

Sulla soglia del 2025, la Somalia affronta un momento cruciale per la sicurezza nazionale e per l'intera storia del Paese. Il 31 dicembre 2024 ha infatti segnato la conclusione della Missione di Transizione dell'Unione Africana in Somalia (ATMIS), cedendo il passo alla nuova Missione di Supporto e Stabilizzazione dell'Unione Africana in Somalia (AUSSOM). Questa transizione rappresenta un passaggio fondamentale nel delicato processo di trasferimento delle responsabilità di sicurezza dalle forze internazionali a quelle somale.

La risoluzione 2767(2024) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, approvata con 14 voti favorevoli e un'astensione (da parte degli Stati Uniti), ha infatti autorizzato gli Stati membri dell'Unione Africana a supportare e dispiegare fino a 12.626 unità, inclusi 1.040 agenti di polizia, nell'ambito dell'AUSSOM, fino al 30 giugno 2025. Questa operazione dovrà operare nel sostegno al Governo federale somalo per ridimensionare le capacità di al-Shabaab e di altri affiliati estremisti come Daesh e di prevenire i derivanti rischi di sicurezza e stabilità del Paese.Dal 2022 ad oggi, oltre 7.000 militari dell'ATMIS sono stati progressivamente ritirati, trasferento alle forze somale responsabilità crescenti per la sicurezza nazionale. Tuttavia, i segnali di instabilità e le minacce rappresentate dalla capacità operativa di al-Shabaab rimangono significative, come dimostrato dagli attacchi del 2024, tra cui quello del 3 agosto a Mogadiscio, che ha provocato oltre 30 morti e 60 feriti.

L'adozione di un nuovo modello di finanziamento "ibrido" per l'AUSSOM, operativo a partire dal 1° luglio 2025, dovrebbe garantire la sostenibilità economica a lungo termine, con una prospettiva di corresponsabilità trasparente e condivisa. Il modello prevede che il 75% dei costi della missione sia coperto da contributi valutati delle Nazioni Unite, mentre il restante 25% sarà raccolto dall'Unione Africana e da partner esterni. Questo approccio, elogiato dalla delegazione somala come un passo decisivo nell'attivazione di una possibilità concreta di cambiamento, rafforza il supporto logistico delle Nazioni Unite in loco e potenzia la capacità di affrontare le sfide poste dai gruppi terroristici.

Il successo dell'AUSSOM dipenderà da una combinazione di condizioni: da una parte, la capacità delle forze somale di assumersi la responsabilità della sicurezza nazionale e di garantirne la continuità; dall'altra, l'efficacia dei piani di cooperazione regionale nel contrasto alle attività di al-Shabaab, come già evidenziato, ad esempio, dal recente accordo tra Somalia ed Etiopia per la lotta congiunta al terrorismo.

Numerosi delegati internazionali, tra cui rappresentanti di Cina, Giappone ed Europa, hanno evidenziato come un finanziamento stabile all'AUSSOM sia una condizione essenziale, per evitare vuoti di sicurezza inefficienze strategiche fragilità strutturali che potrebbero essere sfruttati dai terroristi. La missione, in generale, è percepita come un banco di prova per le future operazioni di pace guidate dall'Unione Africana, per fornire soluzioni africane a problemi africani.

La transizione dall'ATMIS all'AUSSOM non rappresenta solo una sfida logistica, ma una grande opportunità, per la creazione di un Paese più sicuro e stabile. La comunità internazionale rimane fortemente impegnata, con nuove strategie di cooperazione, a sostenere questo possibile nuovo capitolo della storia del Corno d'Africa.

Somalia: A New Era of Stability and Security with AUSSOM

As we step into 2025, Somalia is at a crucial juncture for national security and the country's history. December 31, 2024, marked the conclusion of the African Union Transition Mission in Somalia (ATMIS), giving way to the new African Union Support and Stabilization Mission in Somalia (AUSSOM). This transition represents a critical step in the delicate process of transferring security responsibilities from international forces to Somali forces.

United Nations Security Council Resolution 2767(2024), approved with 14 votes in favor and one abstention (by the United States), authorized African Union member states to support and deploy up to 12,626 personnel, including 1,040 police officers, as part of AUSSOM until June 30, 2025. This operation aims to assist the Somali federal government in reducing the capabilities of al-Shabaab and other extremist affiliates like Daesh and in mitigating the resulting risks to the country's security and stability. Since 2022, over 7,000 ATMIS personnel have been progressively withdrawn, with Somali forces assuming increasing responsibilities for national security. However, signs of instability and threats posed by al-Shabaab's operational capacity remain significant, as demonstrated by the 2024 attacks, including the August 3 bombing in Mogadishu, which caused over 30 deaths and 60 injuries.

The adoption of a new "hybrid" funding model for AUSSOM, operational from July 1, 2025, is expected to ensure long-term economic sustainability, with a transparent and shared approach to co-responsibility. The model envisions 75% of the mission's costs being covered by UN-assessed contributions, while the remaining 25% will be raised by the African Union and external partners. This approach, praised by the Somali delegation as a decisive step toward enabling tangible change, strengthens the UN's logistical support on the ground and enhances the capacity to address challenges posed by terrorist groups.

The success of AUSSOM will depend on a combination of factors: on one hand, the ability of Somali forces to take on national security responsibilities and ensure continuity; on the other, the effectiveness of regional cooperation plans to counter al-Shabaab's activities. A recent example is the agreement between Somalia and Ethiopia for joint counterterrorism efforts.

Numerous international delegates, including representatives from China, Japan, and Europe, have emphasized that stable funding for AUSSOM is essential to avoid security gaps, strategic inefficiencies, and structural weaknesses that could be exploited by terrorists. The mission is generally seen as a testing ground for future African Union-led peace operations, providing African solutions to African problems.

The transition from ATMIS to AUSSOM is not just a logistical challenge but a significant opportunity to build a safer and more stable country. The international community remains strongly committed, with new cooperative strategies, to supporting this potential new chapter in the history of the Horn of Africa.

Luca BARALDI