Verso un Giappone neutralizzato?/Towards a nuclearized Japan?
Elena Sofia BRANDI, Sconfinare - L'ancora irrisolto, oltre che ampliato, conflitto israelo-palestinese, aumenta lo stato di Disordine Mondiale. Non bastasse la prosecuzione della guerra mossa da Putin all'Ucraina (pur senza averla dichiarata), l'instabilità internazionale è data anche dalle continue minacce cinesi all'indipendenza di Taiwan. Ora ci si mette anche la Corea del Nord ad inviare - pare - 10 mila uomini per dare supporto alle truppe russe. Queste provocazioni hanno creato un' eco allarmistica in Estremo Oriente, del resto insidiare i rapporti bilaterali tra Stati Uniti e Paese del Sol Levante, suo primario alleato nel contenimento della Cina, potrebbe essere un obiettivo primario del fronte anti occidentale. Come anche creare destabilizzazione nella politica interna dei Paesi occidentali.
Il primo ministro Shigeru Ishiba, sin dalla campagna elettorale precedente il proprio insediamento, aveva annunciato la proposta, avanzata al partner d'oltreoceano, di istituire una versione asiatica della Nato. Questa, si affiancherebbe alla già presente e operante Asean, l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, con la finalità di perseguire la stabilizzazione e il mantenimento degli equilibri nell'area dell'Asia-Pacifico.
A fondamento della volontà di possedere in casa propria un sistema di autodifesa collettiva, vi è il continuo palesarsi di episodi provocatori scatenati dalla Corea del Nord, sempre più improntata allo sviluppo delle armi nucleari, e dalla Cina, che ha reso riottosamentemanifesto in una pluralità di occasioni, in particolar modo attraverso plateali esercitazioni militari, il proprio diniego su qualsivoglia rivendicazione da parte di Taiwan.
La sua ipotetica istituzionalizzazione dunque, correlata soprattutto alla condivisione del nucleare, implicherebbe conseguentemente, secondo la visione del premier, un decremento di probabilità che si verifichino scenari bellici. Ciò, metterebbe peraltro a tacere l'assillante tarlo di avere un sistema difensivo lacunoso sotto tale profilo, dal momento che il Giappone, così come gli altri alleati nella zona, dispongono unicamente di una deterrenza estesa dall'ombrello nucleare statunitense.
Nonostante, sin dalla fine della Seconda guerra mondiale, fosse presente una minoranza, appartenente alla frangia conservatrice, sostenitrice di un'autonomia nucleare indipendente da paesi terzi, venne impostata una linea politica che, dando maggior adito al mantenimento del consenso popolare, tradusse quella generalizzata intolleranza verso il nucleare, nel mantenimento di subalternità circa la questione, come dimostrato dallo strenuo perseguimento dei 'Three Non-Nuclear Principles' del 1967.
Pare così aprirsi un plausibile spiraglio "nuclearista" sul sentiero percorso dalla leadership nipponica, reso plausibile dall'ipotesi che una vittoria elettorale di Trump, comporti un disimpegno militare che per gli alleati sarebbe problematico davanti all'evolversi degli attuali scenari internazionali.
Towards a nuclearized Japan?
The still unresolved, as well as expanded, Israeli-Palestinian conflict increases the state of World Disorder. As if the continuation of the war waged by Putin against Ukraine (even without having declared it) were not enough, international instability is also caused by the continuous Chinese threats to Taiwan's independence. Now North Korea is also sending - it seems - 10 thousand men to support the Russian troops. These provocations have created an alarmist echo in the Far East, after all, undermining bilateral relations between the United States and the Land of the Rising Sun, its primary ally in the containment of China, could be a primary objective of the anti-Western front. As well as creating destabilization in the internal politics of Western countries. Prime Minister Shigeru Ishiba, since the electoral campaign preceding his inauguration, had announced the proposal, advanced to the overseas partner, to establish an Asian version of NATO. This would be added to the already existing and operational ASEAN, the Association of Southeast Asian Nations, with the aim of pursuing the stabilization and maintenance of balances in the Asia-Pacific area.
The basis of the desire to have a collective self-defense system at home is the continuous emergence of provocative episodes unleashed by North Korea, increasingly focused on the development of nuclear weapons, and by China, which has made its denial of any claim by Taiwan riotous on a number of occasions, especially through dramatic military exercises.
Its hypothetical institutionalization, therefore, correlated above all with the sharing of nuclear power, would consequently imply, according to the Prime Minister's vision, a decrease in the probability of war scenarios occurring. This would also silence the nagging worry of having a defense system that is lacking in this respect, since Japan, like its other allies in the area, only has deterrence extended by the US nuclear umbrella.
Although, since the end of the Second World War, there was a minority, belonging to the conservative fringe, supporting a nuclear autonomy independent from third countries, a political line was set that, giving greater scope to the maintenance of popular consensus, translated that generalized intolerance towards nuclear power, in the maintenance of subordination on the issue, as demonstrated by the strenuous pursuit of the 'Three Non-Nuclear Principles' of 1967.
Thus, a plausible "nuclearist" glimmer of hope appears to open up on the path taken by the Japanese leadership, made plausible by the hypothesis that an electoral victory of Trump, would lead to a military disengagement that would be problematic for the allies in the face of the evolution of the current international scenarios.